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Tim Travel Tours è il tuo specialista nella consulenza e nella creazione di viaggi in Sudamerica, Centro America e in altre destinazioni del mondo.
Tim Travel Tours realizza esclusivamente esperienze di viaggio elaborate su misura, altamente personalizzate.
Perché viaggiare con Tim Travel Tours?
6 ottime ragioni
- 20 anni d’esperienza elaborando indimenticabili viaggi in Sudamerica, Centro America e in altre destinazioni del mondo come il Giappone, l’Indonesia, l’Uganda, il Madagascar, la Nuova Zelanda, l’Alaska, la Norvegia, l’Islanda, etc...
- Offriamo un servizio di qualità, altamente personalizzato, sicuro e creativo. Passione e cura dei dettagli sono gli elementi fondamentali della nostra organizzazione
- Adeguiamo ogni viaggio alle esigenze personali dei nostri clienti elaborando itinerari personalizzati
- Sosteniamo il turismo sostenibile e solidario collaborando con piccole organizzazioni locali selezionate da noi o dai nostri partners
- Lavoriamo con un numero limitato di destinazioni per offrirvi ottimi servizi
- In questo crescente mare di informazioni è sempre più importante potersi affidare ad uno specialista che renda l’organizzazione del viaggio più semplice e sicura
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Il 98% dei viaggiatori che ci ha inviato una recensione ha valutato
l’esperienza di viaggio con noi da buona a eccellente!
Viaggio in Perù
I Segreti degli Inca Ciao Tim, Siamo appena tornati dal nostro viaggio in Perù e ne siamo davvero entusiasti! Siamo rimasti colpiti dai magnifici paesaggi che offrono le Ande, ed è stato emozionante andare alla scoperta dei vari segni lasciati dall’incredibile civiltà Inca. Primo fra tutti il misterioso Machu Picchu, che è senza dubbio uno dei luoghi più magici al mondo. È stato bello iniziare l’avventura con il sacco in spalla, ma è stato altrettanto bello sapere di poter contare, nella seconda parte del viaggio, sulle persone fidate e gli ottimi servizi organizzati della Tim Travel Tours. Tutto è andato per il meglio e non vediamo l’ora di poter ripartire! Le destinazioni che abbiamo visitato durante il nostro viaggio sono: Lima, Arequipa, Cañon del Colca, il Lago Titicaca, Cusco, il Valle Sacro degli Incas e il santuario del Machu Picchu. A presto! Melissa eContinua a leggere “Viaggio in Perù”
Viaggio in Patagonia
Ciao Tim, siamo rientrati bene anche se saremmo stati volentieri ancora un po’ in Argentina. Il nostro viaggio in Patagonia è andato molto bene e l’organizzazione ottima! È funzionato tutto bene: puntualità e cortesia, gli alberghi erano belli, in particolare quelli di Puerto Madryn, Ushuaia, Calafate e Iguazù. Le escursioni ci sono pure piaciute molto e abbiamo avuto anche fortuna col tempo. Le escursioni in privato sono andate molto bene: guide competenti e molto gentili. Si abbiamo visto le balene e un piccolo ci ha “speronato” col muso più volte e proprio dove eravamo seduti Cédric ed io (allungando la mano avremmo potuto toccarlo). Una bella esperienza. poi già dalla riva le si potevano vedere in lontananza che facevano alcuni balzi! proprio bello!!! Minitrekking: simpatica l’idea del whiskey!!! pf. poi l’arrivo era vicino a stomaco vuoto e con il dolce al cioccolato ha fatto subito effetto. La sorpresa è stata proprio carina e il ghiacciaio è impressionante!!!!! Il viaggio, la meta ci sono piaciuti moltissimo quindi prima o poi organizzeremo un altro viaggio da quelli parti, magari in Brasile :-))). Grazie per l’ottimo lavoro svolto e per i consigli che ci hai fornito!!! Cari saluti! Manu eContinua a leggere “Viaggio in Patagonia”
Nord Argentina
Ciao Tim, come a tuo desiderio, ti diamo qualche indicazione ed impressione del nostro viaggio in Argentina, durato dal 25 agosto (partenza da Milano) all’8 (anzi al 9) settembre 2017. Il volo di andata è andato bene. Al ritorno abbiamo subito i ritardi e gli annullamenti dovuti allo sciopero del giorno prima della nostra prevista partenza messo in atto dal personale che si occupa delle valigie. Siamo dunque potuti partire il giorno seguente e abbiamo avuto così la possibilità di visitare San Paolo grazie a un tour city ben organizzato evidentemente all’ultimo da Tim, fermandoci a dormire in questa città, in un hotel vicino all’aeroporto. Quando siamo arrivati a Buenos Aires siamo stati accompagnati da una guida parlante italiano per una mezza giornata di visita della città. E’ stato molto utile, così che nella parte finale del viaggio – quando siamo rimasti a Buenos Aires per altri tre giorni – sapevamo già come muoverci e cosa approfondire. Il giorno dopo l’arrivo a Buenos Aires con un volo interno siamo arrivati a Salta e quel giorno siamo stati accompagnati da un’altra guida parlante italiano (Cecilia), che ci ha fatto visitare la città ed accompagnati durante la visita al bellissimo Museo dell’Alta Montagna (imperdibile ed emozionante). A Salta abbiamo conosciuto la guida che poi ci avrebbe accompagnato per tutto il resto del tour fino a rientrare dopo ca. una settimana sempre a Salta, per poi ancora tornare a Buenos Aires. Ma andiamo con ordine. Da Salta, con la nostra guida David (ex
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Ciao Tim,
come a tuo desiderio, ti diamo qualche indicazione ed impressione del nostro viaggio in Argentina, durato dal 25 agosto (partenza da Milano) all’8 (anzi al 9) settembre 2017. Il volo di andata è andato bene. Al ritorno abbiamo subito i ritardi e gli annullamenti dovuti allo sciopero del giorno prima della nostra prevista partenza messo in atto dal personale che si occupa delle valigie. Siamo dunque potuti partire il giorno seguente e abbiamo avuto così la possibilità di visitare San Paolo grazie a un tour city ben organizzato evidentemente all’ultimo da Tim, fermandoci a dormire in questa città, in un hotel vicino all’aeroporto.
Quando siamo arrivati a Buenos Aires siamo stati accompagnati da una guida parlante italiano per una mezza giornata di visita della città. E’ stato molto utile, così che nella parte finale del viaggio – quando siamo rimasti a Buenos Aires per altri tre giorni – sapevamo già come muoverci e cosa approfondire.
Il giorno dopo l’arrivo a Buenos Aires con un volo interno siamo arrivati a Salta e quel giorno siamo stati accompagnati da un’altra guida parlante italiano (Cecilia), che ci ha fatto visitare la città ed accompagnati durante la visita al bellissimo Museo dell’Alta Montagna (imperdibile ed emozionante).
A Salta abbiamo conosciuto la guida che poi ci avrebbe accompagnato per tutto il resto del tour fino a rientrare dopo ca. una settimana sempre a Salta, per poi ancora tornare a Buenos Aires. Ma andiamo con ordine.
Da Salta, con la nostra guida David (ex camionista che nel 2001, a causa della grave crisi economica che aveva colpito Argentina, aveva perso il lavoro e che con grande spirito di iniziativa si è riciclato facendo la guida in quei posti in cui precedentemente si occupava di trasporti con il suo camion) siamo partiti per la Quebrada di Humahuaca, lasciando la Finca Valentina, piccola struttura bellissima dove la sera abbiamo cenato e gustato un coniglio buonissimo. David ha subito dimostrato di sapere moltissime cose e il fatto che anche lui parlasse italiano ci ha molto facilitato nelle domande e risposte. La sua guida è sempre stata prudente ed attenta, lasciandoci il tempo necessario per goderci tutti quei paesaggi unici e che continuamente cambiavano. Da Salta siamo arrivati a Iruya, passando dalla Quebrada Humauaca; siamo giunti sul posto verso sera e l’ultimo raggio di sole ha illuminato la bella chiesetta gialla. Il paese è molto carino, in salita, con ciottolato e un cimitero – ma non triste – dietro l’hotel, fatto come tutti gli altri cimiteri della zona, con l’oratorio in mezzo e tombe sparse, anche su più piani, con tanti fiori finti colorati.
Il giorno seguente siamo ripartiti rifacendo in senso inverso la Quebrata di Humahuaca, ma fermandoci nei vari paesini tipici (anche se forse un po’ troppo turistici, ma patrimonio mondiale dell’UNESCO). Durante il percorso ci siamo soffermati anche a visitare Tilcara e Uquia (con una chiesetta carina e gelida, grazie ai materiali usati), andando a mangiare da Olga, pranzo casalingo squisito con prodotti del suo giardino. Abbiamo anche comperato da lei bella coperta di lana di lama. Tra i vari punti di interesse abbiamo anche visto il Cerro dei 7 colori, con vicino un altro caratteristico cimitero. Abbiamo pernottato a Purmamarca, paesino carino, anche se anch’esso con le bancarelle un po’ troppo turistiche. La struttura era molto bella e tranquilla, a ca. 20 minuti a piedi dal centro. La mattina seguente abbiamo fatto una bellissima passeggiata alle 09.00 di ca. 45 min., vedendo colori bellissimi; non c’era nessuno, dato che la gente – inspiegabilmente o forse tipicamente 😊 – arrivava più tardi, quando fa caldo ed i colori sono meno belli.
Da Pumamarca è iniziato il vero viaggio, nella direzione di Tolar Grande, passando da paesaggi unici, come Salinas Grandes, San Antonio de los Cobres (dove abbiamo pranzato), il deserto dei cristalli e il deserto rosso che visto al tramonto esaltava i suoi incredibili colori. L’altezza cominciava a farsi sentire, ma bastava mangiare leggero ed evitare sforzi, bere in abbondanza e tutto andava ed è andato bene! Arrivati a Tolar grande abbiamo dormito per la prima volta sopra i 3000 m e di notte la sensazione diversa si è sentita (battito cardiaco un po’ più accelerato, ma nulla di trascendentale); ancora una volta è bastato non stramangiare, evitare l’alcol e non fare sforzi e bere tanta tanta acqua naturale. Il giorno seguente siamo proseguiti verso El Penon, la regione senza dubbio più emozionante con paesaggi mozzafiato. Sull’altopiano della Puna non cerano turisti; neppure gli argentini arrivavano fin li. I grandi pullman si fermano nella Quebrada di Humahuaca. Eravamo solo noi due e David, nel silenzio e la pace delle alture andine. Per lunghi tratti non arrivava la linea telefonica e non c’era alcun wifi (ma David aveva con sé sempre il satellitare e regolarmente notificava all’agenzia con mezzi tecnici dove ci trovavamo). Qui i paesaggi lasciano di stucco, grandi salar e saline, con paesaggi dove ad un certo punto è comparsa anche il mistico vulcano di Llullailaco, dove era stata trovata la tomba dei tre bambini conservati a Salta nel Museo dell’Alta Montagna: un vulcano di quasi 7’000 m, con la neve. Al Penon siamo rimasti due notti; come al Tolar Grande la notte la temperatura scendeva sotto lo 0 termico, ma durante il giorno vi era un’escursione termica enorme, arrivando anche a 30 gradi. Il clima è sempre stato secco. Al Tolar Grande c’erano per la notte delle stufe elettriche, mentre al Penon le camere erano riscaldate da delle stufe a legna che con lunghi tubi davano una certa temperatura, senz’altro sufficiente, per non avere freddo. Tolar Grande e El Penon sono alimentati da un generatore; a El Penon il generatore funzionava solo dalle 17.00 alle 23.00 e con esso anche un lento wi fi. Come detto la zona del Penon è stata senza dubbio quella più bella ed emozionante, con dei paesaggi molto vari, dalla sabbia, alle colate laviche di basalto e di pomice, con laghetti che si dipingevano del colore delle montagne vicine e del cielo, rosso e blu; il nero della contrastava con la la vegetazione di un giallo intenso e le montagne rosse e verdi. Stupendo. Non sono mancati gli animali, compreso alcuni fenicotteri, soprattutto bianchi; e poi c’erano gli asini, i lama, le delicate vegonie.
Alla partenza dal El Penon avevamo capito che il top del tour lo stavamo lasciano alle spalle, anche se certi che avremmo visto altri paesaggi molto belli ma forse meno emozionanti.
Siamo dunque partiti per la direzione di Cafayate, dove finalmente abbiamo potuto bere un buon Malbec, vino corposo e che richiama la terra. A Cafayate l’albergo era molto bello, ma abbiamo cenato fuori (consigliabile), in un ristorante buonissimo, dove abbiamo gustato per la prima volta l’agnello, constatando che non aveva alcun gusto di selvatico.
I vigneti di Cafayate, con alcuni cactus nel loro mezzo, erano variegati e tenuti benissimo, con le cantine attorno, dalle più vecchie a quelle nuove.
Il giorno seguente abbiamo visitato altre due Quebrada, de la Concias e de las Flechas, per poi arrivare in serata a Molinos, paesino molto carino, con una chiesetta caratteristica. L’hotel era molto bello e ci siamo fermati a cenare, anche perché di alternative non ce n’erano.
Il giorno seguente siamo partiti per rientrare a Sata, passando dal bellissimo ed imperdibile paesino di Cachi, con il suo Cabildo e la chiesa, costruzioni caratteristiche dell’Argentina, che peraltro avevamo cominciato a vedere a Salta e abbiamo ritrovato a Buenos Aires. A Cachi abbiamo pranzato e assaporato un capretto divino, squisito, da non perdere: neppure lontanamente si poteva percepire un gusto di selvatico.
Giunti a Salta abbiamo voluto cenare in centro, al ristorante Dona Salta, molto buono, con la favolosa carne argentina. La sera abbiamo un po’ girato, ma l’ambiente non ci ha entusiasmati e pertanto siamo rientrati alla Finca Valentina, dove ancora una volta ci siamo trovati molto bene.
Il giorno dopo abbiamo finalmente riposato un po’ per poi prendere l’aereo nel primo pomeriggio e ritornare a Buenos Aires.
A Buenos Aires siamo rimasti tre giorni; la città è particolare, siccome è fatta di quartieri che sono molto diversi fra loro.
E’ una grande città, ma la nostra impressione è che fossero tante città vista la diversità tra un quartiere e l’altro.
Puerto Madeiro è oggi un quartiere moderno. In quella zona abbiamo mangiato due volte, talmente era buono il manzo e il vino che lo accompagnava (Las casa de las Lilas). Porto Madeiro è un quartiere molto bello, da visitare la sera, con il ponte di Calatrava e tanti baretti. Il giorno dopo abbiamo visitato il centro, con la Casa Rosada, il Cabildo (rifatto) e altro. La Calle Florida un po’ decadente. Nei giorni a seguire abbiamo visitato anche gli altri quartieri, come detto molto diversi fra loro, compreso Palermo vecchia.
Una sera abbiamo visto uno spettacolo di tango all’Esquina de Homero Manzi e un’altra sera abbiamo visto uno spettacolo Jazz di altissima qualità al Torquato Tasso (locale tipico per il jazz e gli spettacoli di musica analoghi, ma in un quartiere che è meglio raggiungere in taxi la sera). Non abbiamo neppure mancato la visita al cimitero monumentale, il Museo di Evita, il Museo dell’arte sudamericana e altro ancora, come la Boca.
L’ultimo giorno avevamo programmato di visitare un ulteriore museo, ma siamo stati avvisati che il nostro volo di rientro in Italia, passando nuovamente per San Paolo, previsto nel tardo pomeriggio era stato annullato; così abbiamo dovuto recarci subito all’aeroporto per trovare un’alternativa che inizialmente sembra avessimo trovato, per poi gradualmente capire che a San Paolo non avremmo mai preso la coincidenza per Milano e si prospettava dunque la necessità di pernottare a San Paolo. Nulla di male, anzi. A seguito del forzato pernottamento a San Paolo e grazie al fatto che in quei giorni molti brasiliani avevano fatto vacanza, siamo riusciti a spostarci direi agilmente su strade che usualmente sono intasate! Abbiamo così messo a frutto un’intesa visita di 5 ore della città , organizzata all’ultimo minuto da Tim. Siamo stati accompagnati da una guida parlante inglese e spagnolo, competente e gentile, che ci ha fatto visitare in particolare il centro, il quartiere cinese e la grande via dove si alternano palazzi, grattacieli e piccole costruzioni di inizio 1900.
La sera avevamo il volo per Milano e siamo arrivati tempestivamente all’aeroporto per evitare problemi.
Il giorno dopo siamo arrivati a Milano e poi rientrati a casa, con dei ricordi indelebili, soprattutto della Puna.
Tim ci ha sempre seguiti ed in caso di necessità è sempre stato reperibile e disponibile.
Carla e Alberto
come a tuo desiderio, ti diamo qualche indicazione ed impressione del nostro viaggio in Argentina, durato dal 25 agosto (partenza da Milano) all’8 (anzi al 9) settembre 2017. Il volo di andata è andato bene. Al ritorno abbiamo subito i ritardi e gli annullamenti dovuti allo sciopero del giorno prima della nostra prevista partenza messo in atto dal personale che si occupa delle valigie. Siamo dunque potuti partire il giorno seguente e abbiamo avuto così la possibilità di visitare San Paolo grazie a un tour city ben organizzato evidentemente all’ultimo da Tim, fermandoci a dormire in questa città, in un hotel vicino all’aeroporto.
Quando siamo arrivati a Buenos Aires siamo stati accompagnati da una guida parlante italiano per una mezza giornata di visita della città. E’ stato molto utile, così che nella parte finale del viaggio – quando siamo rimasti a Buenos Aires per altri tre giorni – sapevamo già come muoverci e cosa approfondire.
Il giorno dopo l’arrivo a Buenos Aires con un volo interno siamo arrivati a Salta e quel giorno siamo stati accompagnati da un’altra guida parlante italiano (Cecilia), che ci ha fatto visitare la città ed accompagnati durante la visita al bellissimo Museo dell’Alta Montagna (imperdibile ed emozionante).
A Salta abbiamo conosciuto la guida che poi ci avrebbe accompagnato per tutto il resto del tour fino a rientrare dopo ca. una settimana sempre a Salta, per poi ancora tornare a Buenos Aires. Ma andiamo con ordine.
Da Salta, con la nostra guida David (ex camionista che nel 2001, a causa della grave crisi economica che aveva colpito Argentina, aveva perso il lavoro e che con grande spirito di iniziativa si è riciclato facendo la guida in quei posti in cui precedentemente si occupava di trasporti con il suo camion) siamo partiti per la Quebrada di Humahuaca, lasciando la Finca Valentina, piccola struttura bellissima dove la sera abbiamo cenato e gustato un coniglio buonissimo. David ha subito dimostrato di sapere moltissime cose e il fatto che anche lui parlasse italiano ci ha molto facilitato nelle domande e risposte. La sua guida è sempre stata prudente ed attenta, lasciandoci il tempo necessario per goderci tutti quei paesaggi unici e che continuamente cambiavano. Da Salta siamo arrivati a Iruya, passando dalla Quebrada Humauaca; siamo giunti sul posto verso sera e l’ultimo raggio di sole ha illuminato la bella chiesetta gialla. Il paese è molto carino, in salita, con ciottolato e un cimitero – ma non triste – dietro l’hotel, fatto come tutti gli altri cimiteri della zona, con l’oratorio in mezzo e tombe sparse, anche su più piani, con tanti fiori finti colorati.
Il giorno seguente siamo ripartiti rifacendo in senso inverso la Quebrata di Humahuaca, ma fermandoci nei vari paesini tipici (anche se forse un po’ troppo turistici, ma patrimonio mondiale dell’UNESCO). Durante il percorso ci siamo soffermati anche a visitare Tilcara e Uquia (con una chiesetta carina e gelida, grazie ai materiali usati), andando a mangiare da Olga, pranzo casalingo squisito con prodotti del suo giardino. Abbiamo anche comperato da lei bella coperta di lana di lama. Tra i vari punti di interesse abbiamo anche visto il Cerro dei 7 colori, con vicino un altro caratteristico cimitero. Abbiamo pernottato a Purmamarca, paesino carino, anche se anch’esso con le bancarelle un po’ troppo turistiche. La struttura era molto bella e tranquilla, a ca. 20 minuti a piedi dal centro. La mattina seguente abbiamo fatto una bellissima passeggiata alle 09.00 di ca. 45 min., vedendo colori bellissimi; non c’era nessuno, dato che la gente – inspiegabilmente o forse tipicamente 😊 – arrivava più tardi, quando fa caldo ed i colori sono meno belli.
Da Pumamarca è iniziato il vero viaggio, nella direzione di Tolar Grande, passando da paesaggi unici, come Salinas Grandes, San Antonio de los Cobres (dove abbiamo pranzato), il deserto dei cristalli e il deserto rosso che visto al tramonto esaltava i suoi incredibili colori. L’altezza cominciava a farsi sentire, ma bastava mangiare leggero ed evitare sforzi, bere in abbondanza e tutto andava ed è andato bene! Arrivati a Tolar grande abbiamo dormito per la prima volta sopra i 3000 m e di notte la sensazione diversa si è sentita (battito cardiaco un po’ più accelerato, ma nulla di trascendentale); ancora una volta è bastato non stramangiare, evitare l’alcol e non fare sforzi e bere tanta tanta acqua naturale. Il giorno seguente siamo proseguiti verso El Penon, la regione senza dubbio più emozionante con paesaggi mozzafiato. Sull’altopiano della Puna non cerano turisti; neppure gli argentini arrivavano fin li. I grandi pullman si fermano nella Quebrada di Humahuaca. Eravamo solo noi due e David, nel silenzio e la pace delle alture andine. Per lunghi tratti non arrivava la linea telefonica e non c’era alcun wifi (ma David aveva con sé sempre il satellitare e regolarmente notificava all’agenzia con mezzi tecnici dove ci trovavamo). Qui i paesaggi lasciano di stucco, grandi salar e saline, con paesaggi dove ad un certo punto è comparsa anche il mistico vulcano di Llullailaco, dove era stata trovata la tomba dei tre bambini conservati a Salta nel Museo dell’Alta Montagna: un vulcano di quasi 7’000 m, con la neve. Al Penon siamo rimasti due notti; come al Tolar Grande la notte la temperatura scendeva sotto lo 0 termico, ma durante il giorno vi era un’escursione termica enorme, arrivando anche a 30 gradi. Il clima è sempre stato secco. Al Tolar Grande c’erano per la notte delle stufe elettriche, mentre al Penon le camere erano riscaldate da delle stufe a legna che con lunghi tubi davano una certa temperatura, senz’altro sufficiente, per non avere freddo. Tolar Grande e El Penon sono alimentati da un generatore; a El Penon il generatore funzionava solo dalle 17.00 alle 23.00 e con esso anche un lento wi fi. Come detto la zona del Penon è stata senza dubbio quella più bella ed emozionante, con dei paesaggi molto vari, dalla sabbia, alle colate laviche di basalto e di pomice, con laghetti che si dipingevano del colore delle montagne vicine e del cielo, rosso e blu; il nero della contrastava con la la vegetazione di un giallo intenso e le montagne rosse e verdi. Stupendo. Non sono mancati gli animali, compreso alcuni fenicotteri, soprattutto bianchi; e poi c’erano gli asini, i lama, le delicate vegonie.
Alla partenza dal El Penon avevamo capito che il top del tour lo stavamo lasciano alle spalle, anche se certi che avremmo visto altri paesaggi molto belli ma forse meno emozionanti.
Siamo dunque partiti per la direzione di Cafayate, dove finalmente abbiamo potuto bere un buon Malbec, vino corposo e che richiama la terra. A Cafayate l’albergo era molto bello, ma abbiamo cenato fuori (consigliabile), in un ristorante buonissimo, dove abbiamo gustato per la prima volta l’agnello, constatando che non aveva alcun gusto di selvatico.
I vigneti di Cafayate, con alcuni cactus nel loro mezzo, erano variegati e tenuti benissimo, con le cantine attorno, dalle più vecchie a quelle nuove.
Il giorno seguente abbiamo visitato altre due Quebrada, de la Concias e de las Flechas, per poi arrivare in serata a Molinos, paesino molto carino, con una chiesetta caratteristica. L’hotel era molto bello e ci siamo fermati a cenare, anche perché di alternative non ce n’erano.
Il giorno seguente siamo partiti per rientrare a Sata, passando dal bellissimo ed imperdibile paesino di Cachi, con il suo Cabildo e la chiesa, costruzioni caratteristiche dell’Argentina, che peraltro avevamo cominciato a vedere a Salta e abbiamo ritrovato a Buenos Aires. A Cachi abbiamo pranzato e assaporato un capretto divino, squisito, da non perdere: neppure lontanamente si poteva percepire un gusto di selvatico.
Giunti a Salta abbiamo voluto cenare in centro, al ristorante Dona Salta, molto buono, con la favolosa carne argentina. La sera abbiamo un po’ girato, ma l’ambiente non ci ha entusiasmati e pertanto siamo rientrati alla Finca Valentina, dove ancora una volta ci siamo trovati molto bene.
Il giorno dopo abbiamo finalmente riposato un po’ per poi prendere l’aereo nel primo pomeriggio e ritornare a Buenos Aires.
A Buenos Aires siamo rimasti tre giorni; la città è particolare, siccome è fatta di quartieri che sono molto diversi fra loro.
E’ una grande città, ma la nostra impressione è che fossero tante città vista la diversità tra un quartiere e l’altro.
Puerto Madeiro è oggi un quartiere moderno. In quella zona abbiamo mangiato due volte, talmente era buono il manzo e il vino che lo accompagnava (Las casa de las Lilas). Porto Madeiro è un quartiere molto bello, da visitare la sera, con il ponte di Calatrava e tanti baretti. Il giorno dopo abbiamo visitato il centro, con la Casa Rosada, il Cabildo (rifatto) e altro. La Calle Florida un po’ decadente. Nei giorni a seguire abbiamo visitato anche gli altri quartieri, come detto molto diversi fra loro, compreso Palermo vecchia.
Una sera abbiamo visto uno spettacolo di tango all’Esquina de Homero Manzi e un’altra sera abbiamo visto uno spettacolo Jazz di altissima qualità al Torquato Tasso (locale tipico per il jazz e gli spettacoli di musica analoghi, ma in un quartiere che è meglio raggiungere in taxi la sera). Non abbiamo neppure mancato la visita al cimitero monumentale, il Museo di Evita, il Museo dell’arte sudamericana e altro ancora, come la Boca.
L’ultimo giorno avevamo programmato di visitare un ulteriore museo, ma siamo stati avvisati che il nostro volo di rientro in Italia, passando nuovamente per San Paolo, previsto nel tardo pomeriggio era stato annullato; così abbiamo dovuto recarci subito all’aeroporto per trovare un’alternativa che inizialmente sembra avessimo trovato, per poi gradualmente capire che a San Paolo non avremmo mai preso la coincidenza per Milano e si prospettava dunque la necessità di pernottare a San Paolo. Nulla di male, anzi. A seguito del forzato pernottamento a San Paolo e grazie al fatto che in quei giorni molti brasiliani avevano fatto vacanza, siamo riusciti a spostarci direi agilmente su strade che usualmente sono intasate! Abbiamo così messo a frutto un’intesa visita di 5 ore della città , organizzata all’ultimo minuto da Tim. Siamo stati accompagnati da una guida parlante inglese e spagnolo, competente e gentile, che ci ha fatto visitare in particolare il centro, il quartiere cinese e la grande via dove si alternano palazzi, grattacieli e piccole costruzioni di inizio 1900.
La sera avevamo il volo per Milano e siamo arrivati tempestivamente all’aeroporto per evitare problemi.
Il giorno dopo siamo arrivati a Milano e poi rientrati a casa, con dei ricordi indelebili, soprattutto della Puna.
Tim ci ha sempre seguiti ed in caso di necessità è sempre stato reperibile e disponibile.
Carla e Alberto
Vacanza in Guatemala e Honduras
Antigua de Guatemala: città pittoresca e interessante con monumenti impressionanti. Il tour in Guatemala e Honduras e stato molto interessante dal punto di vista archeologico, storica e umano. Abbiamo avuto la possibilità, fosse perché parliamo lo spagnolo, di entrare in contatto con una realtà che ci ha impressionato. La popolazione maya e accogliente e molto degna nella sua povertà. Ti stupiscono con i loro manufatti, dove con materiali poveri creano oggetti belli e tipici. Da non perdere in assoluto Lago Atitlan così come il giro sul Rio Dulce. Le piramidi Maya di Tikal e Copán sono uniche ed imperdibili. A presto! Luisa eContinua a leggere “Vacanza in Guatemala e Honduras”
Voyage en Argentine
Salut Tim, Nous avons été très contents avec notre voyage en Argentine, les guides ont été d’une grande gentillesse et aussi d’une grande connaissance des lieux. Nous avons aussi apprécié le choix des hôtels, nous avons regretté de ne pas avoir plus de temps de profité de rester dans ces “Estancias” pour nous relaxer. A Buenos Aires tout a fonctionné parfaitement avec un beau spectacle de Tango et une bonne cuisine. Il faut remercier le guide de Salta il a été vraiment d’une compétence professionnelle et d’une gentillesse. Il a bien remplis sa mission et le programme des visites et c’était vraiment formidable et il faut absolument féliciter. C’était un voyage formidable, nous pensons y retourner pour faire Mendoza, Bariloche, El Chaltén et nous reposer dans une très confortable “Estancias”. Bien entendu tu seras notre agent de voyage pour organiser notre prochain voyage en Argentine. Je t’adresse Tim mes meilleurs salutations et à bientôt! Rolf &Continua a leggere “Voyage en Argentine”
Viaggio in Bolivia e Nord Argentina
In agosto avevamo visitato Cile e Bolivia con Tim: un viaggio indimenticabile, organizzato alla perfezione. Ci siamo innamorati del Salar de Uyuni …. e c’è venuta voglia di vederlo allagato, quindi ci siamo rivolti di nuovo a Tim: stavolta per organizzarci un viaggio in Bolivia e in Argentina del Nord. Anche questa volta tutto ha funzionato alla perfezione … e credeteci, da quelle parti non è sempre così ! Dopo un breve soggiorno a Santa Cruz, che ci ha accolto con il suo coloratissimo carnevale, rieccoci a Uyuni, ricevuti da Noël, la nostra bravissima guida: sarà lui a guidarci nel meraviglioso Salar de Uyuni allagato: pur non essendo fortunatissimi con il tempo. Il paesaggio è magico e incredibile, vedere per credere! La Bolivia conserva un’ atmosfera genuina, quasi ruspante, ma l’ accoglienza e’ calorosa e di qualità: bellissimi alberghi e cucina curata. Dopo qualche giorno a Buenos Aires si parte per Salta, dove ci accoglie Carlos, la guida che ci farà conoscere, nel migliore dei modi, i bellissimi, poco conosciuti paesaggi del Nord dell’ Argentina. Tra El Peñón e Tolar Grande trovi salares, laghi colorati con migliaia di fenicotteri, deserti, rocce dalle forme più strane e di tutti i colori, dune , vulcani, colate laviche di pietra pomice e la “Puna”. L’ altipiano con tutti i suoi abitanti: vigogne, llamas , struzzi andini, condor, conigli selvatici; volpi e poi il puma … che purtroppo non si è fatto vedere. Ovviamente questo è un viaggio faticoso, sia per l’ altezza, che per i trasferimenti,
…
In agosto avevamo visitato Cile e Bolivia con Tim: un viaggio indimenticabile, organizzato alla perfezione.
Ci siamo innamorati del Salar de Uyuni …. e c’è venuta voglia di vederlo allagato, quindi ci siamo rivolti di nuovo a Tim: stavolta per organizzarci un viaggio in Bolivia e in Argentina del Nord. Anche questa volta tutto ha funzionato alla perfezione … e credeteci, da quelle parti non è sempre così !
Dopo un breve soggiorno a Santa Cruz, che ci ha accolto con il suo coloratissimo carnevale, rieccoci a Uyuni, ricevuti da Noël, la nostra bravissima guida: sarà lui a guidarci nel meraviglioso Salar de Uyuni allagato: pur non essendo fortunatissimi con il tempo. Il paesaggio è magico e incredibile, vedere per credere!
La Bolivia conserva un’ atmosfera genuina, quasi ruspante, ma l’ accoglienza e’ calorosa e di qualità: bellissimi alberghi e cucina curata.
Dopo qualche giorno a Buenos Aires si parte per Salta, dove ci accoglie Carlos, la guida che ci farà conoscere, nel migliore dei modi, i bellissimi, poco conosciuti paesaggi del Nord dell’ Argentina.
Tra El Peñón e Tolar Grande trovi salares, laghi colorati con migliaia di fenicotteri, deserti, rocce dalle forme più strane e di tutti i colori, dune , vulcani, colate laviche di pietra pomice e la “Puna”. L’ altipiano con tutti i suoi abitanti: vigogne, llamas , struzzi andini, condor, conigli selvatici; volpi e poi il puma … che purtroppo non si è fatto vedere.
Ovviamente questo è un viaggio faticoso, sia per l’ altezza, che per i trasferimenti, lunghi e su strade che a volte sono solo piste sassose; gli alberghi sono spartani … ma la bellezza e la varietà dei paesaggi ripaga, e la solitudine dei luoghi li rende quasi mistici.
Poi ci si riposa un po’ a Cafayate, e ci si ristora nei bellissimi “ wine resorts”, si visitano vigneti e cantine a 3000 m, come la Bodega Colomé, fondata da uno svizzero che dal nulla ha creato un prodigio.
Una medicina per gli occhi è anche la Quebrada de Humahuaca, patrimonio dell’umanità, con le sue montagne dai colori incredibili e gli animati villaggi.
Anche stavolta siamo rimasti molto soddisfatti dall’organizzazione di Tim, dalla scelta delle guide, degli hotel, e di tutta la logistica, pur seguendo i nostri desideri, anche stavolta ha saputo sorprenderci.
A presto!
Nadia e Max
Leggi il nostro articolo il “Salar de Uyuni, una favola boliviana”
Ci siamo innamorati del Salar de Uyuni …. e c’è venuta voglia di vederlo allagato, quindi ci siamo rivolti di nuovo a Tim: stavolta per organizzarci un viaggio in Bolivia e in Argentina del Nord. Anche questa volta tutto ha funzionato alla perfezione … e credeteci, da quelle parti non è sempre così !
Dopo un breve soggiorno a Santa Cruz, che ci ha accolto con il suo coloratissimo carnevale, rieccoci a Uyuni, ricevuti da Noël, la nostra bravissima guida: sarà lui a guidarci nel meraviglioso Salar de Uyuni allagato: pur non essendo fortunatissimi con il tempo. Il paesaggio è magico e incredibile, vedere per credere!
La Bolivia conserva un’ atmosfera genuina, quasi ruspante, ma l’ accoglienza e’ calorosa e di qualità: bellissimi alberghi e cucina curata.
Dopo qualche giorno a Buenos Aires si parte per Salta, dove ci accoglie Carlos, la guida che ci farà conoscere, nel migliore dei modi, i bellissimi, poco conosciuti paesaggi del Nord dell’ Argentina.
Tra El Peñón e Tolar Grande trovi salares, laghi colorati con migliaia di fenicotteri, deserti, rocce dalle forme più strane e di tutti i colori, dune , vulcani, colate laviche di pietra pomice e la “Puna”. L’ altipiano con tutti i suoi abitanti: vigogne, llamas , struzzi andini, condor, conigli selvatici; volpi e poi il puma … che purtroppo non si è fatto vedere.
Ovviamente questo è un viaggio faticoso, sia per l’ altezza, che per i trasferimenti, lunghi e su strade che a volte sono solo piste sassose; gli alberghi sono spartani … ma la bellezza e la varietà dei paesaggi ripaga, e la solitudine dei luoghi li rende quasi mistici.
Poi ci si riposa un po’ a Cafayate, e ci si ristora nei bellissimi “ wine resorts”, si visitano vigneti e cantine a 3000 m, come la Bodega Colomé, fondata da uno svizzero che dal nulla ha creato un prodigio.
Una medicina per gli occhi è anche la Quebrada de Humahuaca, patrimonio dell’umanità, con le sue montagne dai colori incredibili e gli animati villaggi.
Anche stavolta siamo rimasti molto soddisfatti dall’organizzazione di Tim, dalla scelta delle guide, degli hotel, e di tutta la logistica, pur seguendo i nostri desideri, anche stavolta ha saputo sorprenderci.
A presto!
Nadia e Max
Leggi il nostro articolo il “Salar de Uyuni, una favola boliviana”