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Viaggio in famiglia in Brasile
Il nostro viaggio in famiglia in Brasile ci ha davvero entusiasmato! Paesaggio e natura inusuali, per noi, ci hanno incantato: dune, piscine naturali durante l’attraversata in 4×4 del Parco Nazionale dei Lençois Maranhenses e del Delta del Parnaiba, le spiagge di sabbia finissima e le acque trasparenti di Fernando de Noronha. I ragazzi hanno potuto nuotare con pesci, polpi, morene e tartarughe marine. L’ organizzazione impeccabile del nostro soggiorno ci ha fatto apprezzare ancora di più questo periodo oltre oceano. Pousadas di charme caratteristiche con personale accogliente e disponibile, autisti e guide professionali! A presto! Graziella, Carlo, Elia e Maela Leggi il nostro articolo “La Rotta delleContinua a leggere “Viaggio in famiglia in Brasile”
Nord Argentina
Ciao Tim, come a tuo desiderio, ti diamo qualche indicazione ed impressione del nostro viaggio in Argentina, durato dal 25 agosto (partenza da Milano) all’8 (anzi al 9) settembre 2017. Il volo di andata è andato bene. Al ritorno abbiamo subito i ritardi e gli annullamenti dovuti allo sciopero del giorno prima della nostra prevista partenza messo in atto dal personale che si occupa delle valigie. Siamo dunque potuti partire il giorno seguente e abbiamo avuto così la possibilità di visitare San Paolo grazie a un tour city ben organizzato evidentemente all’ultimo da Tim, fermandoci a dormire in questa città, in un hotel vicino all’aeroporto. Quando siamo arrivati a Buenos Aires siamo stati accompagnati da una guida parlante italiano per una mezza giornata di visita della città. E’ stato molto utile, così che nella parte finale del viaggio – quando siamo rimasti a Buenos Aires per altri tre giorni – sapevamo già come muoverci e cosa approfondire. Il giorno dopo l’arrivo a Buenos Aires con un volo interno siamo arrivati a Salta e quel giorno siamo stati accompagnati da un’altra guida parlante italiano (Cecilia), che ci ha fatto visitare la città ed accompagnati durante la visita al bellissimo Museo dell’Alta Montagna (imperdibile ed emozionante). A Salta abbiamo conosciuto la guida che poi ci avrebbe accompagnato per tutto il resto del tour fino a rientrare dopo ca. una settimana sempre a Salta, per poi ancora tornare a Buenos Aires. Ma andiamo con ordine. Da Salta, con la nostra guida David (ex
…
Ciao Tim,
come a tuo desiderio, ti diamo qualche indicazione ed impressione del nostro viaggio in Argentina, durato dal 25 agosto (partenza da Milano) all’8 (anzi al 9) settembre 2017. Il volo di andata è andato bene. Al ritorno abbiamo subito i ritardi e gli annullamenti dovuti allo sciopero del giorno prima della nostra prevista partenza messo in atto dal personale che si occupa delle valigie. Siamo dunque potuti partire il giorno seguente e abbiamo avuto così la possibilità di visitare San Paolo grazie a un tour city ben organizzato evidentemente all’ultimo da Tim, fermandoci a dormire in questa città, in un hotel vicino all’aeroporto.
Quando siamo arrivati a Buenos Aires siamo stati accompagnati da una guida parlante italiano per una mezza giornata di visita della città. E’ stato molto utile, così che nella parte finale del viaggio – quando siamo rimasti a Buenos Aires per altri tre giorni – sapevamo già come muoverci e cosa approfondire.
Il giorno dopo l’arrivo a Buenos Aires con un volo interno siamo arrivati a Salta e quel giorno siamo stati accompagnati da un’altra guida parlante italiano (Cecilia), che ci ha fatto visitare la città ed accompagnati durante la visita al bellissimo Museo dell’Alta Montagna (imperdibile ed emozionante).
A Salta abbiamo conosciuto la guida che poi ci avrebbe accompagnato per tutto il resto del tour fino a rientrare dopo ca. una settimana sempre a Salta, per poi ancora tornare a Buenos Aires. Ma andiamo con ordine.
Da Salta, con la nostra guida David (ex camionista che nel 2001, a causa della grave crisi economica che aveva colpito Argentina, aveva perso il lavoro e che con grande spirito di iniziativa si è riciclato facendo la guida in quei posti in cui precedentemente si occupava di trasporti con il suo camion) siamo partiti per la Quebrada di Humahuaca, lasciando la Finca Valentina, piccola struttura bellissima dove la sera abbiamo cenato e gustato un coniglio buonissimo. David ha subito dimostrato di sapere moltissime cose e il fatto che anche lui parlasse italiano ci ha molto facilitato nelle domande e risposte. La sua guida è sempre stata prudente ed attenta, lasciandoci il tempo necessario per goderci tutti quei paesaggi unici e che continuamente cambiavano. Da Salta siamo arrivati a Iruya, passando dalla Quebrada Humauaca; siamo giunti sul posto verso sera e l’ultimo raggio di sole ha illuminato la bella chiesetta gialla. Il paese è molto carino, in salita, con ciottolato e un cimitero – ma non triste – dietro l’hotel, fatto come tutti gli altri cimiteri della zona, con l’oratorio in mezzo e tombe sparse, anche su più piani, con tanti fiori finti colorati.
Il giorno seguente siamo ripartiti rifacendo in senso inverso la Quebrata di Humahuaca, ma fermandoci nei vari paesini tipici (anche se forse un po’ troppo turistici, ma patrimonio mondiale dell’UNESCO). Durante il percorso ci siamo soffermati anche a visitare Tilcara e Uquia (con una chiesetta carina e gelida, grazie ai materiali usati), andando a mangiare da Olga, pranzo casalingo squisito con prodotti del suo giardino. Abbiamo anche comperato da lei bella coperta di lana di lama. Tra i vari punti di interesse abbiamo anche visto il Cerro dei 7 colori, con vicino un altro caratteristico cimitero. Abbiamo pernottato a Purmamarca, paesino carino, anche se anch’esso con le bancarelle un po’ troppo turistiche. La struttura era molto bella e tranquilla, a ca. 20 minuti a piedi dal centro. La mattina seguente abbiamo fatto una bellissima passeggiata alle 09.00 di ca. 45 min., vedendo colori bellissimi; non c’era nessuno, dato che la gente – inspiegabilmente o forse tipicamente 😊 – arrivava più tardi, quando fa caldo ed i colori sono meno belli.
Da Pumamarca è iniziato il vero viaggio, nella direzione di Tolar Grande, passando da paesaggi unici, come Salinas Grandes, San Antonio de los Cobres (dove abbiamo pranzato), il deserto dei cristalli e il deserto rosso che visto al tramonto esaltava i suoi incredibili colori. L’altezza cominciava a farsi sentire, ma bastava mangiare leggero ed evitare sforzi, bere in abbondanza e tutto andava ed è andato bene! Arrivati a Tolar grande abbiamo dormito per la prima volta sopra i 3000 m e di notte la sensazione diversa si è sentita (battito cardiaco un po’ più accelerato, ma nulla di trascendentale); ancora una volta è bastato non stramangiare, evitare l’alcol e non fare sforzi e bere tanta tanta acqua naturale. Il giorno seguente siamo proseguiti verso El Penon, la regione senza dubbio più emozionante con paesaggi mozzafiato. Sull’altopiano della Puna non cerano turisti; neppure gli argentini arrivavano fin li. I grandi pullman si fermano nella Quebrada di Humahuaca. Eravamo solo noi due e David, nel silenzio e la pace delle alture andine. Per lunghi tratti non arrivava la linea telefonica e non c’era alcun wifi (ma David aveva con sé sempre il satellitare e regolarmente notificava all’agenzia con mezzi tecnici dove ci trovavamo). Qui i paesaggi lasciano di stucco, grandi salar e saline, con paesaggi dove ad un certo punto è comparsa anche il mistico vulcano di Llullailaco, dove era stata trovata la tomba dei tre bambini conservati a Salta nel Museo dell’Alta Montagna: un vulcano di quasi 7’000 m, con la neve. Al Penon siamo rimasti due notti; come al Tolar Grande la notte la temperatura scendeva sotto lo 0 termico, ma durante il giorno vi era un’escursione termica enorme, arrivando anche a 30 gradi. Il clima è sempre stato secco. Al Tolar Grande c’erano per la notte delle stufe elettriche, mentre al Penon le camere erano riscaldate da delle stufe a legna che con lunghi tubi davano una certa temperatura, senz’altro sufficiente, per non avere freddo. Tolar Grande e El Penon sono alimentati da un generatore; a El Penon il generatore funzionava solo dalle 17.00 alle 23.00 e con esso anche un lento wi fi. Come detto la zona del Penon è stata senza dubbio quella più bella ed emozionante, con dei paesaggi molto vari, dalla sabbia, alle colate laviche di basalto e di pomice, con laghetti che si dipingevano del colore delle montagne vicine e del cielo, rosso e blu; il nero della contrastava con la la vegetazione di un giallo intenso e le montagne rosse e verdi. Stupendo. Non sono mancati gli animali, compreso alcuni fenicotteri, soprattutto bianchi; e poi c’erano gli asini, i lama, le delicate vegonie.
Alla partenza dal El Penon avevamo capito che il top del tour lo stavamo lasciano alle spalle, anche se certi che avremmo visto altri paesaggi molto belli ma forse meno emozionanti.
Siamo dunque partiti per la direzione di Cafayate, dove finalmente abbiamo potuto bere un buon Malbec, vino corposo e che richiama la terra. A Cafayate l’albergo era molto bello, ma abbiamo cenato fuori (consigliabile), in un ristorante buonissimo, dove abbiamo gustato per la prima volta l’agnello, constatando che non aveva alcun gusto di selvatico.
I vigneti di Cafayate, con alcuni cactus nel loro mezzo, erano variegati e tenuti benissimo, con le cantine attorno, dalle più vecchie a quelle nuove.
Il giorno seguente abbiamo visitato altre due Quebrada, de la Concias e de las Flechas, per poi arrivare in serata a Molinos, paesino molto carino, con una chiesetta caratteristica. L’hotel era molto bello e ci siamo fermati a cenare, anche perché di alternative non ce n’erano.
Il giorno seguente siamo partiti per rientrare a Sata, passando dal bellissimo ed imperdibile paesino di Cachi, con il suo Cabildo e la chiesa, costruzioni caratteristiche dell’Argentina, che peraltro avevamo cominciato a vedere a Salta e abbiamo ritrovato a Buenos Aires. A Cachi abbiamo pranzato e assaporato un capretto divino, squisito, da non perdere: neppure lontanamente si poteva percepire un gusto di selvatico.
Giunti a Salta abbiamo voluto cenare in centro, al ristorante Dona Salta, molto buono, con la favolosa carne argentina. La sera abbiamo un po’ girato, ma l’ambiente non ci ha entusiasmati e pertanto siamo rientrati alla Finca Valentina, dove ancora una volta ci siamo trovati molto bene.
Il giorno dopo abbiamo finalmente riposato un po’ per poi prendere l’aereo nel primo pomeriggio e ritornare a Buenos Aires.
A Buenos Aires siamo rimasti tre giorni; la città è particolare, siccome è fatta di quartieri che sono molto diversi fra loro.
E’ una grande città, ma la nostra impressione è che fossero tante città vista la diversità tra un quartiere e l’altro.
Puerto Madeiro è oggi un quartiere moderno. In quella zona abbiamo mangiato due volte, talmente era buono il manzo e il vino che lo accompagnava (Las casa de las Lilas). Porto Madeiro è un quartiere molto bello, da visitare la sera, con il ponte di Calatrava e tanti baretti. Il giorno dopo abbiamo visitato il centro, con la Casa Rosada, il Cabildo (rifatto) e altro. La Calle Florida un po’ decadente. Nei giorni a seguire abbiamo visitato anche gli altri quartieri, come detto molto diversi fra loro, compreso Palermo vecchia.
Una sera abbiamo visto uno spettacolo di tango all’Esquina de Homero Manzi e un’altra sera abbiamo visto uno spettacolo Jazz di altissima qualità al Torquato Tasso (locale tipico per il jazz e gli spettacoli di musica analoghi, ma in un quartiere che è meglio raggiungere in taxi la sera). Non abbiamo neppure mancato la visita al cimitero monumentale, il Museo di Evita, il Museo dell’arte sudamericana e altro ancora, come la Boca.
L’ultimo giorno avevamo programmato di visitare un ulteriore museo, ma siamo stati avvisati che il nostro volo di rientro in Italia, passando nuovamente per San Paolo, previsto nel tardo pomeriggio era stato annullato; così abbiamo dovuto recarci subito all’aeroporto per trovare un’alternativa che inizialmente sembra avessimo trovato, per poi gradualmente capire che a San Paolo non avremmo mai preso la coincidenza per Milano e si prospettava dunque la necessità di pernottare a San Paolo. Nulla di male, anzi. A seguito del forzato pernottamento a San Paolo e grazie al fatto che in quei giorni molti brasiliani avevano fatto vacanza, siamo riusciti a spostarci direi agilmente su strade che usualmente sono intasate! Abbiamo così messo a frutto un’intesa visita di 5 ore della città , organizzata all’ultimo minuto da Tim. Siamo stati accompagnati da una guida parlante inglese e spagnolo, competente e gentile, che ci ha fatto visitare in particolare il centro, il quartiere cinese e la grande via dove si alternano palazzi, grattacieli e piccole costruzioni di inizio 1900.
La sera avevamo il volo per Milano e siamo arrivati tempestivamente all’aeroporto per evitare problemi.
Il giorno dopo siamo arrivati a Milano e poi rientrati a casa, con dei ricordi indelebili, soprattutto della Puna.
Tim ci ha sempre seguiti ed in caso di necessità è sempre stato reperibile e disponibile.
Carla e Alberto
come a tuo desiderio, ti diamo qualche indicazione ed impressione del nostro viaggio in Argentina, durato dal 25 agosto (partenza da Milano) all’8 (anzi al 9) settembre 2017. Il volo di andata è andato bene. Al ritorno abbiamo subito i ritardi e gli annullamenti dovuti allo sciopero del giorno prima della nostra prevista partenza messo in atto dal personale che si occupa delle valigie. Siamo dunque potuti partire il giorno seguente e abbiamo avuto così la possibilità di visitare San Paolo grazie a un tour city ben organizzato evidentemente all’ultimo da Tim, fermandoci a dormire in questa città, in un hotel vicino all’aeroporto.
Quando siamo arrivati a Buenos Aires siamo stati accompagnati da una guida parlante italiano per una mezza giornata di visita della città. E’ stato molto utile, così che nella parte finale del viaggio – quando siamo rimasti a Buenos Aires per altri tre giorni – sapevamo già come muoverci e cosa approfondire.
Il giorno dopo l’arrivo a Buenos Aires con un volo interno siamo arrivati a Salta e quel giorno siamo stati accompagnati da un’altra guida parlante italiano (Cecilia), che ci ha fatto visitare la città ed accompagnati durante la visita al bellissimo Museo dell’Alta Montagna (imperdibile ed emozionante).
A Salta abbiamo conosciuto la guida che poi ci avrebbe accompagnato per tutto il resto del tour fino a rientrare dopo ca. una settimana sempre a Salta, per poi ancora tornare a Buenos Aires. Ma andiamo con ordine.
Da Salta, con la nostra guida David (ex camionista che nel 2001, a causa della grave crisi economica che aveva colpito Argentina, aveva perso il lavoro e che con grande spirito di iniziativa si è riciclato facendo la guida in quei posti in cui precedentemente si occupava di trasporti con il suo camion) siamo partiti per la Quebrada di Humahuaca, lasciando la Finca Valentina, piccola struttura bellissima dove la sera abbiamo cenato e gustato un coniglio buonissimo. David ha subito dimostrato di sapere moltissime cose e il fatto che anche lui parlasse italiano ci ha molto facilitato nelle domande e risposte. La sua guida è sempre stata prudente ed attenta, lasciandoci il tempo necessario per goderci tutti quei paesaggi unici e che continuamente cambiavano. Da Salta siamo arrivati a Iruya, passando dalla Quebrada Humauaca; siamo giunti sul posto verso sera e l’ultimo raggio di sole ha illuminato la bella chiesetta gialla. Il paese è molto carino, in salita, con ciottolato e un cimitero – ma non triste – dietro l’hotel, fatto come tutti gli altri cimiteri della zona, con l’oratorio in mezzo e tombe sparse, anche su più piani, con tanti fiori finti colorati.
Il giorno seguente siamo ripartiti rifacendo in senso inverso la Quebrata di Humahuaca, ma fermandoci nei vari paesini tipici (anche se forse un po’ troppo turistici, ma patrimonio mondiale dell’UNESCO). Durante il percorso ci siamo soffermati anche a visitare Tilcara e Uquia (con una chiesetta carina e gelida, grazie ai materiali usati), andando a mangiare da Olga, pranzo casalingo squisito con prodotti del suo giardino. Abbiamo anche comperato da lei bella coperta di lana di lama. Tra i vari punti di interesse abbiamo anche visto il Cerro dei 7 colori, con vicino un altro caratteristico cimitero. Abbiamo pernottato a Purmamarca, paesino carino, anche se anch’esso con le bancarelle un po’ troppo turistiche. La struttura era molto bella e tranquilla, a ca. 20 minuti a piedi dal centro. La mattina seguente abbiamo fatto una bellissima passeggiata alle 09.00 di ca. 45 min., vedendo colori bellissimi; non c’era nessuno, dato che la gente – inspiegabilmente o forse tipicamente 😊 – arrivava più tardi, quando fa caldo ed i colori sono meno belli.
Da Pumamarca è iniziato il vero viaggio, nella direzione di Tolar Grande, passando da paesaggi unici, come Salinas Grandes, San Antonio de los Cobres (dove abbiamo pranzato), il deserto dei cristalli e il deserto rosso che visto al tramonto esaltava i suoi incredibili colori. L’altezza cominciava a farsi sentire, ma bastava mangiare leggero ed evitare sforzi, bere in abbondanza e tutto andava ed è andato bene! Arrivati a Tolar grande abbiamo dormito per la prima volta sopra i 3000 m e di notte la sensazione diversa si è sentita (battito cardiaco un po’ più accelerato, ma nulla di trascendentale); ancora una volta è bastato non stramangiare, evitare l’alcol e non fare sforzi e bere tanta tanta acqua naturale. Il giorno seguente siamo proseguiti verso El Penon, la regione senza dubbio più emozionante con paesaggi mozzafiato. Sull’altopiano della Puna non cerano turisti; neppure gli argentini arrivavano fin li. I grandi pullman si fermano nella Quebrada di Humahuaca. Eravamo solo noi due e David, nel silenzio e la pace delle alture andine. Per lunghi tratti non arrivava la linea telefonica e non c’era alcun wifi (ma David aveva con sé sempre il satellitare e regolarmente notificava all’agenzia con mezzi tecnici dove ci trovavamo). Qui i paesaggi lasciano di stucco, grandi salar e saline, con paesaggi dove ad un certo punto è comparsa anche il mistico vulcano di Llullailaco, dove era stata trovata la tomba dei tre bambini conservati a Salta nel Museo dell’Alta Montagna: un vulcano di quasi 7’000 m, con la neve. Al Penon siamo rimasti due notti; come al Tolar Grande la notte la temperatura scendeva sotto lo 0 termico, ma durante il giorno vi era un’escursione termica enorme, arrivando anche a 30 gradi. Il clima è sempre stato secco. Al Tolar Grande c’erano per la notte delle stufe elettriche, mentre al Penon le camere erano riscaldate da delle stufe a legna che con lunghi tubi davano una certa temperatura, senz’altro sufficiente, per non avere freddo. Tolar Grande e El Penon sono alimentati da un generatore; a El Penon il generatore funzionava solo dalle 17.00 alle 23.00 e con esso anche un lento wi fi. Come detto la zona del Penon è stata senza dubbio quella più bella ed emozionante, con dei paesaggi molto vari, dalla sabbia, alle colate laviche di basalto e di pomice, con laghetti che si dipingevano del colore delle montagne vicine e del cielo, rosso e blu; il nero della contrastava con la la vegetazione di un giallo intenso e le montagne rosse e verdi. Stupendo. Non sono mancati gli animali, compreso alcuni fenicotteri, soprattutto bianchi; e poi c’erano gli asini, i lama, le delicate vegonie.
Alla partenza dal El Penon avevamo capito che il top del tour lo stavamo lasciano alle spalle, anche se certi che avremmo visto altri paesaggi molto belli ma forse meno emozionanti.
Siamo dunque partiti per la direzione di Cafayate, dove finalmente abbiamo potuto bere un buon Malbec, vino corposo e che richiama la terra. A Cafayate l’albergo era molto bello, ma abbiamo cenato fuori (consigliabile), in un ristorante buonissimo, dove abbiamo gustato per la prima volta l’agnello, constatando che non aveva alcun gusto di selvatico.
I vigneti di Cafayate, con alcuni cactus nel loro mezzo, erano variegati e tenuti benissimo, con le cantine attorno, dalle più vecchie a quelle nuove.
Il giorno seguente abbiamo visitato altre due Quebrada, de la Concias e de las Flechas, per poi arrivare in serata a Molinos, paesino molto carino, con una chiesetta caratteristica. L’hotel era molto bello e ci siamo fermati a cenare, anche perché di alternative non ce n’erano.
Il giorno seguente siamo partiti per rientrare a Sata, passando dal bellissimo ed imperdibile paesino di Cachi, con il suo Cabildo e la chiesa, costruzioni caratteristiche dell’Argentina, che peraltro avevamo cominciato a vedere a Salta e abbiamo ritrovato a Buenos Aires. A Cachi abbiamo pranzato e assaporato un capretto divino, squisito, da non perdere: neppure lontanamente si poteva percepire un gusto di selvatico.
Giunti a Salta abbiamo voluto cenare in centro, al ristorante Dona Salta, molto buono, con la favolosa carne argentina. La sera abbiamo un po’ girato, ma l’ambiente non ci ha entusiasmati e pertanto siamo rientrati alla Finca Valentina, dove ancora una volta ci siamo trovati molto bene.
Il giorno dopo abbiamo finalmente riposato un po’ per poi prendere l’aereo nel primo pomeriggio e ritornare a Buenos Aires.
A Buenos Aires siamo rimasti tre giorni; la città è particolare, siccome è fatta di quartieri che sono molto diversi fra loro.
E’ una grande città, ma la nostra impressione è che fossero tante città vista la diversità tra un quartiere e l’altro.
Puerto Madeiro è oggi un quartiere moderno. In quella zona abbiamo mangiato due volte, talmente era buono il manzo e il vino che lo accompagnava (Las casa de las Lilas). Porto Madeiro è un quartiere molto bello, da visitare la sera, con il ponte di Calatrava e tanti baretti. Il giorno dopo abbiamo visitato il centro, con la Casa Rosada, il Cabildo (rifatto) e altro. La Calle Florida un po’ decadente. Nei giorni a seguire abbiamo visitato anche gli altri quartieri, come detto molto diversi fra loro, compreso Palermo vecchia.
Una sera abbiamo visto uno spettacolo di tango all’Esquina de Homero Manzi e un’altra sera abbiamo visto uno spettacolo Jazz di altissima qualità al Torquato Tasso (locale tipico per il jazz e gli spettacoli di musica analoghi, ma in un quartiere che è meglio raggiungere in taxi la sera). Non abbiamo neppure mancato la visita al cimitero monumentale, il Museo di Evita, il Museo dell’arte sudamericana e altro ancora, come la Boca.
L’ultimo giorno avevamo programmato di visitare un ulteriore museo, ma siamo stati avvisati che il nostro volo di rientro in Italia, passando nuovamente per San Paolo, previsto nel tardo pomeriggio era stato annullato; così abbiamo dovuto recarci subito all’aeroporto per trovare un’alternativa che inizialmente sembra avessimo trovato, per poi gradualmente capire che a San Paolo non avremmo mai preso la coincidenza per Milano e si prospettava dunque la necessità di pernottare a San Paolo. Nulla di male, anzi. A seguito del forzato pernottamento a San Paolo e grazie al fatto che in quei giorni molti brasiliani avevano fatto vacanza, siamo riusciti a spostarci direi agilmente su strade che usualmente sono intasate! Abbiamo così messo a frutto un’intesa visita di 5 ore della città , organizzata all’ultimo minuto da Tim. Siamo stati accompagnati da una guida parlante inglese e spagnolo, competente e gentile, che ci ha fatto visitare in particolare il centro, il quartiere cinese e la grande via dove si alternano palazzi, grattacieli e piccole costruzioni di inizio 1900.
La sera avevamo il volo per Milano e siamo arrivati tempestivamente all’aeroporto per evitare problemi.
Il giorno dopo siamo arrivati a Milano e poi rientrati a casa, con dei ricordi indelebili, soprattutto della Puna.
Tim ci ha sempre seguiti ed in caso di necessità è sempre stato reperibile e disponibile.
Carla e Alberto
Viaggio di nozze Perù e Isole Galapagos
Per il nostro viaggio di nozze Perù e Isole Galapagos abbiamo deciso di affidarci a Tim per l’organizzazione, non possiamo essere più entusiasti del risultato! Tim è molto disponibile e riesce a proporre attività un po’ diverse dalle agenzie tradizionali. Ogni viaggio è personalizzato e questo aspetto è stato il motivo per cui l’abbiamo scelto. Ci ha organizzato una vacanza all’insegna dell’archeologia e della natura tra il Perù e le Isole Galapagos nel mese di maggio 2018. Abbiamo trovato che sia Tim sia le guide sul posto sono state sempre presenti e ci hanno quasi “coccolato” durante le nostre tre settimane di viaggio. La nostra avventura inizia a Lima dove ci accoglie un sole splendente che ci accompagnerà per tutta la vacanza. Voliamo ad Arequipa, una città molto carina che vale proprio la pena di visitare. Da qui ci spostiamo verso quote più alte e raggiungiamo la Valle del Colca. Questo meraviglioso canyon è un angolo di paradiso verde, circondato da vulcani e immerso nella tranquillità. A vegliare su questa pace ci pensano i numerosi e maestosi condor. Puno è la prossima tappa dove ci avventuriamo con il kayak sul lago Tititcaca. Un’esperienza carina ma molto faticosa visti i 10km che ci separavano dall’isoletta di Taquile. È anche interessante vedere come riescano a vivere gli Uros sulle loro isole galleggianti. Proseguiamo per Cusco dove ci aspettano un sacco di meravigliosi siti archeologici: Saqsaywaman, Tambomachay, Puka Pukara, Corikancha, Moray, le saline di Maras,… Anche il centro storico di Cusco è veramente carino
…
Per il nostro viaggio di nozze Perù e Isole Galapagos abbiamo deciso di affidarci a Tim per l’organizzazione, non possiamo essere più entusiasti del risultato!
Tim è molto disponibile e riesce a proporre attività un po’ diverse dalle agenzie tradizionali.
Ogni viaggio è personalizzato e questo aspetto è stato il motivo per cui l’abbiamo scelto. Ci ha organizzato una vacanza all’insegna dell’archeologia e della natura tra il Perù e le Isole Galapagos nel mese di maggio 2018.
Abbiamo trovato che sia Tim sia le guide sul posto sono state sempre presenti e ci hanno quasi “coccolato” durante le nostre tre settimane di viaggio.
La nostra avventura inizia a Lima dove ci accoglie un sole splendente che ci accompagnerà per tutta la vacanza. Voliamo ad Arequipa, una città molto carina che vale proprio la pena di visitare. Da qui ci spostiamo verso quote più alte e raggiungiamo la Valle del Colca. Questo meraviglioso canyon è un angolo di paradiso verde, circondato da vulcani e immerso nella tranquillità. A vegliare su questa pace ci pensano i numerosi e maestosi condor.
Puno è la prossima tappa dove ci avventuriamo con il kayak sul lago Tititcaca. Un’esperienza carina ma molto faticosa visti i 10km che ci separavano dall’isoletta di Taquile. È anche interessante vedere come riescano a vivere gli Uros sulle loro isole galleggianti.
Proseguiamo per Cusco dove ci aspettano un sacco di meravigliosi siti archeologici: Saqsaywaman, Tambomachay, Puka Pukara, Corikancha, Moray, le saline di Maras,… Anche il centro storico di Cusco è veramente carino ma un posto speciale nel nostro cuore lo occupa Machu Picchu.
Salutiamo il Perù per volare in Ecuador, destinazione Isole Galapagos. Gli amanti della natura non possono fare a meno di innamorarsi di queste isolette tutte diverse tra di loro. Durante i cinque giorni a disposizione abbiamo visitato quattro isole: North Seymour, Bartolomé, Plazas e Santa Cruz. Queste poche isole ci hanno mostrato un paesaggio e un sacco di animali incredibili. Non si smette un secondo di rimanere stupiti.
Gli ultimi due giorni della nostra vacanza li dedichiamo alla città vecchia di Quito e a fare qualche acquisto al mercato di Otavalo.
Bellissima vacanza! Ci mancheranno tanto l’aura di mistero delle antiche civiltà andine, gli alpaca, i colori, l’inka cola, il ceviche, ma non il coriandolo che ha insaporito quasi ogni nostro pasto 😉
L’unico imprevisto del nostro viaggio è stato lo sciopero della Vueling, annunciato una settimana prima della partenza, per il nostro volo Malpensa-Barcellona. Tim si è attivato prontamente per trovare una soluzione e ha trovato subito un’alternativa che ci ha permesso di raggiungere Lima, anche se con qualche ora di volo in più.
Non vediamo l’ora di ripartire per visitare una nuova magnifica destinazione!
Sabrina e Alessio
Tim è molto disponibile e riesce a proporre attività un po’ diverse dalle agenzie tradizionali.
Ogni viaggio è personalizzato e questo aspetto è stato il motivo per cui l’abbiamo scelto. Ci ha organizzato una vacanza all’insegna dell’archeologia e della natura tra il Perù e le Isole Galapagos nel mese di maggio 2018.
Abbiamo trovato che sia Tim sia le guide sul posto sono state sempre presenti e ci hanno quasi “coccolato” durante le nostre tre settimane di viaggio.
La nostra avventura inizia a Lima dove ci accoglie un sole splendente che ci accompagnerà per tutta la vacanza. Voliamo ad Arequipa, una città molto carina che vale proprio la pena di visitare. Da qui ci spostiamo verso quote più alte e raggiungiamo la Valle del Colca. Questo meraviglioso canyon è un angolo di paradiso verde, circondato da vulcani e immerso nella tranquillità. A vegliare su questa pace ci pensano i numerosi e maestosi condor.
Puno è la prossima tappa dove ci avventuriamo con il kayak sul lago Tititcaca. Un’esperienza carina ma molto faticosa visti i 10km che ci separavano dall’isoletta di Taquile. È anche interessante vedere come riescano a vivere gli Uros sulle loro isole galleggianti.
Proseguiamo per Cusco dove ci aspettano un sacco di meravigliosi siti archeologici: Saqsaywaman, Tambomachay, Puka Pukara, Corikancha, Moray, le saline di Maras,… Anche il centro storico di Cusco è veramente carino ma un posto speciale nel nostro cuore lo occupa Machu Picchu.
Salutiamo il Perù per volare in Ecuador, destinazione Isole Galapagos. Gli amanti della natura non possono fare a meno di innamorarsi di queste isolette tutte diverse tra di loro. Durante i cinque giorni a disposizione abbiamo visitato quattro isole: North Seymour, Bartolomé, Plazas e Santa Cruz. Queste poche isole ci hanno mostrato un paesaggio e un sacco di animali incredibili. Non si smette un secondo di rimanere stupiti.
Gli ultimi due giorni della nostra vacanza li dedichiamo alla città vecchia di Quito e a fare qualche acquisto al mercato di Otavalo.
Bellissima vacanza! Ci mancheranno tanto l’aura di mistero delle antiche civiltà andine, gli alpaca, i colori, l’inka cola, il ceviche, ma non il coriandolo che ha insaporito quasi ogni nostro pasto 😉
L’unico imprevisto del nostro viaggio è stato lo sciopero della Vueling, annunciato una settimana prima della partenza, per il nostro volo Malpensa-Barcellona. Tim si è attivato prontamente per trovare una soluzione e ha trovato subito un’alternativa che ci ha permesso di raggiungere Lima, anche se con qualche ora di volo in più.
Non vediamo l’ora di ripartire per visitare una nuova magnifica destinazione!
Sabrina e Alessio
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California
Siamo venuti a conoscenza dell’agenzia Tim Travel Tours leggendo un articolo apparso su Ticino sette un paio di anni fa.Il primo contatto con Tim è stato molto positivo, impressione che con il tempo è stata confermata dalle prestazioni offerte. Tim è molto attento ai bisogni e desideri dei suoi clienti che tratta con molta premura, cura e professionalità. E’ molto discreto e offre una consulenza personalizzata di alta qualità. Il nostro viaggio ci ha condotti alla scoperta delle meraviglie di California – Nevada – Arizzona – Utah. I constrasti incontrati per strada sono molti ed è difficile dire quale sia stata la regione più bella. A noi in particolare sono piaciuti molto i seguenti luoghi: Bryce Canyon, Monoument Valley, Yosemite, Page sul Lake Powell, ma anche l’esperienza unica ed indimenticabile del deserto della Death Valley. Abbiamo apprezzato molto anche le città, ovvero San Francisco, Los Angeles e Las Vegas. Un alloggio incantevole è stato quello di San Louis Obispo, cioè la Apple Farm: very charming. Insomma siamo stati complessivamente molto soddisfatti della consulenza della Tim Travel Tours, che anche nei momenti di difficoltà in loco è intervenuto in maniera tempestiva e pragmatica risolvendo ogni piccolo imprevisto con grande affidabilità. L’esperienza vissuta negli USA è stata unica e magnifica. Elena, Lorenzo, Alice, Morena,Continua a leggere “California”
Viaggio nel Nord Argentina
Viaggio tra paesaggi lunari Grazie Tim per la perfetta organizzazione, supporto e assistenza durante il nostro bellissimo viaggio nel NOA (Nord Ovest Argentino). Il nord dell’Argentina è un mondo di forti contrasti e di meraviglie geologiche ancora poco conosciute, paesaggi lunari, vulcani e deserti salati. Il soggiorno a Colomé è stato molto piacevole (ottimo il vino bianco locale Torrontés). Bella anche la città di Buenos Aires e incredibili le cascate di Iguazú. La prossima volta ti chiederemo la Patagonia. Si tratta di un itinerario sicuramente unico, lontano dai percorsi turisti . Un percorso mozzafiato dove una natura spettacolare fa da protagonista. Giacomo e Alessia Vedi viaggio nel NordContinua a leggere “Viaggio nel Nord Argentina”
Vacanza in Sudafrica
Racconto di una vacanza in Sudafrica da favola con la mia famiglia E’ la prima volta che mi sono rivolto a Tim per l’organizzazione di un viaggio. Il concetto di “viaggio su misura” è rispettato nei minimi dettagli e in ogni processo dell’organizzazione della vacanza, dal momento del primo incontro fino al rientro. Tim realizza la tua vacanza facendoti vivere in maniera privilegiata ogni singola esperienza, in modo da rendere davvero speciale il tempo trascorso. La preparazione prima della partenza è precisa e minuziosa e, durante la vacanza, si è seguiti da persone di fiducia e d’esperienza che fanno capo ad eccellenti guide locali. In questa vacanza ho veramente avuto l’impressione di aver sfruttato al massimo il tempo trascorso, con esperienze indimenticabili per tutta la mia famiglia. Grazie! Ora avanti la prossima… Gionata, Tatiana, Giada eContinua a leggere “Vacanza in Sudafrica”